L’uso non è indicato in caso di presunta o accertata ipersensibilità (allergia) al paracetamolo o a qualunque degli eccipienti, in pazienti affetti da grave anemia emolitica, e nei pazienti con insufficienza epatica.
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Cosa serve sapere prima di assumere la Tachipirina?
Il paracetamolo va somministrato con moderazione e cautela (chiedere consiglio al medico di fiducia) nei pazienti con lieve insufficienza epatica, nei pazienti con sindrome di Gilbert, nei pazienti con epatite acuta, nei pazienti in trattamento con altri farmaci che alterano o comunque influiscono la funzionalità epatica. In caso di uso eccessivo o prolungato è utile monitorare la funzionalità del fegato e dei reni tramite gli esami ematici.
Va usato con cautela e comunque dopo consulto medico in pazienti affetti da alcolismo cronico o in caso di eccessiva assunzione di alcol, grave malnutrizione, disidratazione, ipovolemia.
Non somministrare Tachipirina per più di 3 giorni consecutivi autonomamente, in caso si ritenga di prolungarne l’uso contattare il medico di fiducia.
In caso si sopsetti o si abbia evidenza di reazioni avverse/allergiche, sospendere subito l’assunzione e contattare il medico.
Tachipirina e insufficienza renale
In caso di insufficienza renale grave, l’intervallo tra le somministrazioni deve essere di almeno 8 ore.
Tossicità del paracetamolo
La tachipirina come tutti i farmaci se somministrata ad alti dosaggi può dare effetti tossici. La sua tossicità non è dovuta al paracetamolo direttamente, ma ai suoi metaboliti, prodotti in cui il paracetamolo viene trasformato nel fegato.
Il paracetamolo può danneggiare sia il fegato che i reni. In entrambi gli organi il metabolita tossico è il NAPQI (nome chimico: n acetil p benzochinone), che può provocare danni cellulari fino alla morte cellulare.
Cosa fare se si è assunta una dose eccessiva di tachipirina:
Esiste il rischio di intossicazione, soprattutto in pazienti con insufficienza epatica, epatite, alcolismo, disidratazione, deficit enzimatici che intervengono nella metabolizzazione del paracetamolo.
La sintomatologia da intossicazione spesso può esser assente o manifestarsi con sintomi molto aspecifici e poco accentuati. Se non diagnosticata e curata, però, l’intossicazione può dare insufficienza epatica acuta e morte.
In caso di intossicazione accertata o presunta utile può essere una lavanda gastrica con carbone attivo, e la somministrazione di N-acetilcisteina che funziona come precursore del glutatione, molecola che entra nel metabolismo e degrado del paracetamolo e aiuta il fegato a rigenerarsi. La posologia dell’N-acetilcisteina è di 150 mg/kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, per un totale di 300 mg/kg in 20 ore.
Sintomatologia acuta in caso di assunzione massiva di paracetamolo
Nel caso si sia accidentalmente assunta una dose molto elevata di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesterà nelle prime 12-18 ore dall’assunzione con malessere, nausea e vomito. Vi è il rischio concreto di morte cellulare epatica massiva e necrosi irreversibile con insufficienza epatica.
Se si seguono le istruzioni riportate nel foglietto illustrativo, il rischio di effetti indesiderati sarà ridotto al minimo. Se per qualsiasi motivo compare un effetto indesiderato che si sospetta collegato all’assunzione di paracetamolo, informare il medico di fiducia.
Meccanismo d’azione del paracetamolo
Anche se a rigor di logica non fa parte dei fans, il paracetamolo viene spesso classificato come fans, perché il meccanismo di azione segue una via analoga anche se con efficace leggermente differenti (meno antinfiammatorie, più analgesiche-antipiritiche).
Il paracetamolo inibisce gli enzimi della ciclossigenasi (COX), sia cox-1, che cox-2 e cox3. Inoltre inibisce il sistema dei recettori endocannabinoidi (effeto analgesico-antidolorifico), a livello del sistema nervoso centrale.
La metabolizzazione del paracetamolo avviene nel fegato, dove viene degradato in sostanze non tossiche. Questo avviene attraverso 3 vie differenti, che agiscono in varia misura. Solo in una di queste 3 vie vi è come prodotto intermedio il NAPQI, che è tossiche. Nel sovradosaggio probabilmente vi è una saturazione delle altre due vie che accumulo abnorme dell’ NAPQI e conseguente tossicità
Avvertenze sugli eccipienti presenti in alcune formulazioni
TACHIPIRINA granulato effervescente contiene:
- Una fonte di fenil-alanina, che è l’aspartame, pericoloso in casi di fenilchetonuria
- maltitolo: se il paziente è a conoscenza di soffrire di intolleranza al maltitolo o a zuccheri in generale, consultare il medico prima di assumere la bustina.
- Presenza di sodio nella bustina: da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale
TACHIPIRINA compresse contiene invece del Sorbitolo, ed è pertanto sconsigliata a tutti quelli che soffrono di intolleranza al fruttosio.
Posologia e modalità d’uso della tachipirina
Nei bambini di solito è fondamentale il peso corporeo, essendo il dosaggio peso/dipendente.
Negli adulti viene comunemente considerato come dosaggio massimo 3000 mg al giorno.
In caso di somministrazione senza consulto medico, limitarsi sempre alla somministrazione per massimo 3 giorni consecutivi.
Qual’è il costo della tachipirina?
La Tachipirina 1000 è prodotta dalla Angelini. Il prezzo indicativo per una confezione da 16 bustine o compresse è 7,30 euro.